martedì 24 luglio 2012

il signor Arturo

Stava tranquillamente bevendo un bicchiere d'acqua. Era un po' contrariata in verità perché in casa era rimasta semplicemente dell'acqua naturale, ed era anche fuori dal firgor e faceva caldo, comunque stava bevendo quando suonarono il campanello.
Non era il campanello del portone del palazzo era proprio il campanello della sua porta.
Non aspettava nessuno e poi di solito nessuno suonava al campanello della porta direttamente, almeno nessuno dei suoi amici che puntualmente si dimenticavano sempre il numero del citofono e quindi la chiamavano per sapere cosa dovevano suonare.
Quando suonò il campanello, quindi, lei incominciò ad avere una leggera sensazione di inquietudine.
Si avvicinò alla porta e guardò dallo spioncino.
Faccia mai vista.
Riguardò e insieme chiese con voce forte: "Chi è?"
l'uomo dall'altra parte della porta rispose: "Sono il signor Arturo".
Aprì la porta e in quell'istante, fu un secondo, pensò che sarebbe stato bello diventare amica del signor Arturo, sapere qual è il suo gusto di gelato preferito, se ha paura di qualcosa, perché si chiama Arturo, se gli piace quella poesia là oppure no.
Ma, l'altra porta del pianerottolo si aprì e il signor Arturo capì di aver sbagliato a suonare il campanello, si voltò un po' imbarazzato dicendo: "Mi scusi, ho sbagliato". 
Lei richiuse la porta e le dispiacque immensamente quando si rese conto che non avrebbe più rivisto il signor Arturo. 



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