sabato 23 marzo 2013

il posto degli arrivi

Oggi sono andata all'aeroporto a prendere una mia amica. 
Io non ero mai stata a prendere nessuno all'aeroporto.
Innanzitutto la cosa più incredibile è che ci sia un posto degli arrivi. Tu vai lì, ci sono delle porte di vetro scorrevoli e tu aspetti lì davanti e la persona che stai aspettando, prima o poi, uscirà da una di quelle porte. 
è certo che accadrà e tu devi solo aspettare. 
Se per ogni cosa ci fosse un posto degli arrivi credo sarebbe tutto molto più semplice... si potrebbero fare delle grandi sezioni... e quando tu desideri una cosa o aspetti che accada vai lì, perché lì è certo che arriverà. 

La seconda cosa incredibile è quando le porte di vetro si aprono e chi doveva arrivare arriva. 
Oggi per esempio sono arrivati due grassi americani a cui i loro amici hanno fatto una foto ancora prima di riabbracciarli. Quando le porte di vetro si sono aperte e i grassi americani hanno visto i loro amici che li aspettavano hanno riso, poi i loro amici gli hanno fatto la foto e poi si sono abbracciati. 
Dopo è arrivata una ragazza bionda con una valigia grande grande e era aspettata da una sua amica con una ciocca di capelli rosa. 
Una signora che ha riabbracciato prima il suo cane e poi il marito. 
Una manciata di uomini d'affari, li aspettava una zelante signorina di nero vestita con caschetto da segretaria superprofessionale e cartello.
Anche questa vicenda dei cartelli sarebbe in realtà da approfondire. è bello che ci sia qualcuno che ti aspetta e te lo dice con un cartello: "I'm waiting for mr. Al Hemed" (oggi aspettavano mr Al Hemed). Tu arrivi, ti guardi intorno, vedi il tuo cartello, sai chi ti sta aspettando e ti dirigi giusto, dritto verso chi ti aspetta. 
Chissà cosa ha preparato per te chi ha il cartello con il tuo nome? Se ha un cartello col tuo nome è impossibile che non abbia preparato qualcosa per te.
In verità, qualcuno, tra quelli che sono arrivati, non era aspettato da nessuno così andava veloce, dritto per la sua strada, ma sta proprio nel fatto che uno arriva da qualche parte che c'è qualcosa che lì lo aspetta. Almeno credo. 
Perciò, mi sa, che il punto è che se arrivi qualcuno ti sta aspettando.
Poi è arrivata una ragazza con uno zainone ed era tutta seria e quando ha incrociato chi la stava aspettando non si sono parlati, sono stati zitti e si sono abbracciati e lei piangeva ed è stato così triste. Non si sono proprio detti niente. Si sono abbracciati e basta, tutto in silenzio ed è stato un arrivo pieno di dispiacere.