domenica 29 aprile 2012

Dall'adolescenza con furore!

idea super idea

Questa cosa è incredibile... 
e poi qui si vede meglio...





le scadenze

C'è qualcosa di assolutamente terribile nelle scadenze. Nell'idea che devi fare una certa cosa prima di una certa data o... verrai cancellato dalla lista, dovrai pagare una multa, verrà commissionata una ammenda, dovrai ripetere le procedure di iscrizione, riceverai un richiamo verbale. 
C'è una sensazione di estrema liberazione che ti prende quando hai fatto le cose che dovevi fare esattamente prima che arrivasse la data della scadenza. 
Non è bello sapere che una cosa ha una scadenza. Insomma è una cosa fastidiosa e poi scade quasi tutto: le bollette scadono, i buoni sconto scadono, le promozioni scadono, i ricchi concorsi con montepremi in gettoni d'oro scadono, le cose da fare al lavoro hanno un limite di tempo entro cui farle, "mi mandi quella cosa entro quella data?", i saldi finiscono, "ci si può iscrivere entro e non oltre il", il cibo scade, "caricare le proprie generalità sul sito entro il...", la revisione della macchina scade,  anche l'acqua scade, è soffocante e genera una vaga sensazione di inquietudine. C'è qualcosa che non scade per favore? 

sabato 28 aprile 2012

Marriage


Uscii a viso scoperto

"Il mio atto di accusa era la risposta. Aver sentito me stessa che lo lanciavo fu lo stesso che ricevere una risposta. Si parla sempre con troppa leggerezza del dire ciò che si pensa. Spesso, quando mi stava insegnando a scrivere in greco, Volpe mi diceva: "Bambina mia, dire proprio ciò che realmente si intende dire, in maniera completa, niente di più, niente di meno né di diverso da ciò che volevamo realmente dire: questa è la vera arte e la gioia delle parole". Facile a dirsi. Quando viene il momento nel quale si è costretti a pronunciare alla fine quel discorso che è rimasto al centro della propria anima per anni, e che, per tutto quel tempo, abbiamo continuato a ripetere come idioti, non parleremo più della gioia delle parole. Capii perchè gli dèi non ci parlano apertamente, nè ci lasciano rispondere. Finchè non ci verrà estorta quella parola, perchè dovrebbero stare ad ascoltare le chiacchere con le quali crediamo di esprimere il nostro pensiero? Come possono incontrarsi con noi faccia a faccia finchè non avremo un volto? "

[A viso scoperto C.S.Lewis]

venerdì 27 aprile 2012

sala d'attesa

Quella poltrona con la seduta di paglia era sempre stata lì. Per tre anni entrando in quella sala d'aspetto la poltrona c'era sempre stata e lei l'aveva sempre vista. Erano cambiati i cuscini, le poltroncine, l'arredamento, il colore delle pareti, la poltrona no. Lo studio dentistico si era anche trasferito da uno stabile a un altro e la poltrona era sopravvissuta anche al trasloco. Certo, lei l'aveva vista logorarsi lentamente sotto il peso di tutti quelli che aspettavano. Uomini e donne che, oltre al loro peso specifico, appoggiavano lì tutto il peso della paura e della preoccupazione generato dall'imminenza della visita dentistica.
All'inizio anche H. si sedeva sempre e solo su quella poltrona, era la più accogliente, la meno asettica, ma quando aveva visto i primi segni di cedimento aveva subito smesso di sedersi lì, non voleva che la poltrona si rompesse. Settimana dopo settimana spiava con preoccupazione lo stato della paglia della seduta, la gente non capiva, andava avanti incurante a torturare quella povera paglia in cui inevitabilmente si aprivano piccoli squarci.
L'ultima volta che era stata dal dentista aveva visto la paglia completamente sfondata. Solo qualche cuscino ne aveva pietà e cercava di coprire un danno ormai evidentemente irreparabile. 
Oggi H. è tornata dal dentista e la poltrona non c'è più, al suo posto è stata messa un'altra poltroncina bianca. H pensa che è troppo tempo che va dal dentista, ora perfino la poltrona ha ceduto e se n'è andata e lei si sente un po' sola.

martedì 24 aprile 2012

in attesa di Annibal...

Spett. Noè Srl,

Date le condizioni climatiche che si protraggono ormai da settimane la nostra azienda sarebbe interessata a conoscere il listino prezzi delle: "arche per diluvio" da voi prodotte.
Saremmo anche interessati a conoscere un preventivo per il pacchetto: Arca + colomba del bel tempo con ulivo in bocca.
La qualità dei vostri prodotti dalla notte dei tempi a oggi ci ha spinto a rivolgerci a voi.
In attesa di ricevere quanto richiesto
Cordiali Saluti
C.

lunedì 23 aprile 2012

una cosa piccola ma buona

Questa canzone è magnifica... il video è orrendo ma è quel che passa il convento.

Aconteceu

Aconteceu quando a gente não esperava
Aconteceu sem um sino pra tocar
Aconteceu diferente das histórias
Que os romances e a memória
Têm costume de contar
Aconteceu sem que o chão tivesse estrelas
Aconteceu sem um raio de luar
O nosso amor foi chegando de mansinho
Se espalhou devagarinho
Foi ficando até ficar
Aconteceu sem que o mundo agradecesse
Sem que rosas florescessem
Sem um canto de louvor
Aconteceu sem que houvesse nenhum drama
Só o tempo fez a cama
Como em todo grande amor


dieci secondi

"Oggi ho rivisto un uomo che non vedevo da dieci anni. In tutto questo tempo avevo sempre creduto di ricordarmelo bene: il suo aspetto, il suo modo di parlare, le cose che diceva. I primi cinque minuti dell'uomo reale hanno polverizzato l'uomo del ricordo. Non che fosse cambiato. Tutt'altro. Continuavo  a dirmi:"Ma certo, avevo dimenticato che la pensava così, che questo non gli piaceva, che conosceva il tale, che gettava indietro la testa a quel modo". Tutte queste cose un tempo le sapevo e nel rivederle le ho subito riconosciute. Ma erano svanite dal ritratto mentale che avevo di lui, e quando la sua presenza le ha rimesse al loro posto, l'effetto complessivo è stato diversissimo dall'immagine che mi ero portato dietro per tutti questi dieci anni. come posso sperare che la stessa cosa non accadrà con il mio ricordo di H? Che non stia già accadendo? Lentamente, silenziosamente, come fiocchi di neve - quei fiocchi lievi che preannunciano una nevicata che durerà tutta la notte - sulla sua immagine si stanno depositando piccole scaglie di me, mie impressioni, mie scelte. E alla fine la forma reale ne sarà completamente nascosta. Dieci minuti, dieci secondi, della vera H. basterebbero a correggere tutto ciò. Ma anche se mi venissero concessi, un secondo più tardi i piccoli fiocchi ricomincerebbero a cadere. il sapore aspro, mordente, purificatore, della sua alterità è scomparso." 
C.S. Lewis Diario di un dolore

venerdì 20 aprile 2012

grazie

Ecco, Grazie. 

per dire

Gentile imperatore, Onnipotente padrone dell'universo nonché sua Immensità et infinitudine, volevo segnalarle che esistono anche altre condizioni climatiche oltre alla pioggia. Per esempio: Sole, nuvole senza pioggia, giornata di vento e sole, nebbia, neve, sole con nuvole. Può scegliere da un ricco catalogo che tra l'altro mi risulta di sua invenzione. 
è un umile consiglio da utente della sua azienda che ci ha sempre soddisfatto, ma che ultimamente ci sembra abbia una produzione poco diversificata. 
In attesa di un suo gentile riscontro
Cordiali saluti
C. 

mercoledì 18 aprile 2012

Che cosa vuol dire "addomesticare"?

Piove, come quando ti ho raccontato un segreto e abbiamo mangiato le fragole in macchina.
Piove, come quando ti si è bucata la gomma ed era Giovedì.
Piove, come quando siamo scesi dalla metro, ma tu non dovevi scendere. 
Piove, come quando ti ho accompagnato perché tu non potevi guidare. 

Una delle cose più meravigliose della città di Milano sono i fili del tram.
Punto. 




Milano quando piove

“Odio Milano quando piove” disse la ragazza.
 Chiuse lo sportello della macchina dietro di sé e si accomodò borbottando sul sedile della vecchia cinquecento.
“Oggi non vedremo neanche l’alba” disse il suo autista azionando i tergicristalli che iniziarono il loro ritmico scricchiolio.
La ragazza si sentiva come i vestiti bagnati quando la lavatrice non ha fatto la centrifuga, si sentiva molle e pesante e continuava a pensare che quel giorno sarebbe dovuto accadere qualcosa. Questo pensiero ronzava insistentemente nella sua testa. 

La ragazza conosceva il suo autista, infondo era il suo autista da sempre tuttavia non aveva mai considerato l’ipotesi che potesse essere uno con cui fare della conversazione.
Poi sul lato della strada comparve un uomo con un ombrello giallo. 


martedì 17 aprile 2012

il momento pesantissimo

C'è un secondo o anche due o tre secondi, la sera prima di andare a dormire in cui si pensa alla sveglia del mattino dopo e alle cose che si dovranno fare il giorno dopo. Quello è il momento pesantissimo, le energie che si preventivano sono più o meno quelle che servirebbero per costruire il mondo da zero, è chiaro che non è così ma io me ne accorgo solo il giorno dopo. 

lunedì 16 aprile 2012

Attack

Aggiustare le cose con l'attack è sempre problematico.
L'attack e la sua confezione hanno tutta una serie di inconvenienti.
Per esempio la confezione è scomoda da aprire e anche scomoda da chiudere, così rimane sempre un po' mezza aperta e poi la colla si secca e bisogna buttare via tutto.
Poi, la colla non cade mai dove tu vorresti che cadesse.
Dopo che l'hai messa devi tenere i piccoli pezzettini vicini ed è sempre un gioco di prestigio e sempre, tutte le volte, ti si appiccica l'attack su un dito e fa quei grumini fastidiosi.
E i grumini, poi, vengono anche sugli oggetti che si è provato ad incollare e quindi alla fine l'aspetto della cosa incollata è sempre un po' precario e comunque triste. Il risultato è che l'oggetto incollato ha un aspetto ferito e quei grumini trasparenti al posto di rendere la ferita invisibile la mettono goffamente in primo piano. 
Non importa l'attenzione che uno può metterci, il fatto che sappia gli inconvenienti prima. 
L'attack fa sempre così. E questa cosa è così triste.
Ma forse non è solo un problema di colla perché a volte io mi ci sento come un oggetto incollato con l'attack.  


Un buquet di matite ben temperate...per me.


domenica 15 aprile 2012

E quando suona punk io sono il primo fun...

Per il ciclo, musica vintage dal mio passato robboso... ecco una perla di musica spazzatura offerta gentilmente dal gruppo dei niente pò pò di meno che: IMPOSSIBILI... il cui album ovviamente si chiamava CONTRO TUTTI. 
Il testo di questa canzone è assolutamente inutile tranne per uno dei primi versi che è "Dani suona il basso in un gruppo punk rock è sabato mattina maglietta dei Ramones" per cui ho sempre voluto avere una maglietta dei Ramones da mettere il sabato mattina. Dove si compra una maglietta dei Ramones adesso?


sabato 14 aprile 2012

Benvenuti al sud

Questo è incredibile perché c'era della gente che in riva al mare festeggiava pasquetta suonando la Mazurka... e il mare che fa il rumore di Mazurka io non l'avevo mai sentito!!


cane - agnello



Ecco, il cane agnello della città di Noto è la cosa sicuramente meno significativa ma che più mi ha inquietato di tutto il mio tour siciliano. Io ho un libro di Pinocchio in cui c'è una illustrazione di Pinocchio nel paese degli acchiappa citrulli. vedi sotto.


Il cane agnello è uguale alla pecora e poi il carretto dell'illustrazione è uguale al carretto siciliano che girava a Noto (vedi altra foto, sotto il cane agnello)... E poi c'erano in giro un sacco di persone poco raccomandabili, esattamente come nel paese degli acchiappa citrulli. Insomma, è inquietante essere catapultati in una pagina di un libro e sapere che nel libro in quel punto non c'è niente di buono! 

mercoledì 11 aprile 2012

Detti proverbiali...

Quando al liceo mi riducevo all'ultimo a studiare cose tipo: biologia, scienze, storia (almeno 5 secoli in arretrato) ecc. ecc. succedeva che me ne stavo in cucina coi libri fino a orari improponibili, a un certo punto passava mio papà che veniva a prendersi la sua lattina di acqua tonica dal frigo e, con tono un po' cantilenante e apocalittico diceva la seguente frase:"la gallina orba si fa il gozzo quando è sera". Altrimenti detto:"percchécazzo devi ridurti sempre all'ultimo?". All'età di quasi 28 anni è mezzanotte e mezza e non ho ancora finito di lavorare... Aprirò un pollaio...

martedì 10 aprile 2012

Trip Advisor

La prima cosa da dire è che sono stata in Sicilia 4 giorni.
La seconda cosa è che dirò delle cose in proposito ma nel futuro perché se adesso non vado a dormire domani al lavoro sono una pianta grassa.
La terza è che il mare è la cosa più bella che esista al mondo.
E c'ho le prove. E se anche la foto sembra un po' da Nave dell'Amore stile anni 80' il mare è bello lo stesso. 


giovedì 5 aprile 2012

c'erano delle cose

Parlare del tempo è un chiaro segno di decadenza però oggi fa freddo e piove e mi sembra Ottobre, quando la scuola è appena incominciata e ti viene voglia di camminare lentamente oppure di non camminare per niente. Sulla metropolitana c'era un bambino con una mantella blu di plastica e gli occhi azzurri che teneva per mano sua nonna. Davanti al supermercato c'era un uomo, un po' vecchio, che suonava una fisarmonica ma la musica che suonava era allegra. E la foto invece è di un uomo che c'era, ma sta scomparendo, e gli rimane solo un pezzo di gamba e un piede. 

martedì 3 aprile 2012

IO

Poi questa sera ho rivisto questo film.
Ecco io sono lei. non dico per dire. Io sono lei. 


avvertenze

Qualcuno dovrebbe mettere un allarme ai sacchetti di biscotti, una specie di voce che ti dice cose tipo: sei sul divano da cinque minuti e hai già mangiato 20 biscotti; siamo solo biscotti così ci sopravvaluti; il momento di smettere era 10 biscotti fa. Ecco cose così, in questo modo io non mi suiciderei di Bucaneve alle sette di sera perdendo così l'appetito oppure non perdendolo ma aggiungendo in quantità industriali cose come tartrato monopotassico alla mia alimentazione...
Davvero, io credo che potrebbe essere una buona idea. 

lunedì 2 aprile 2012

from the past

é il momento di aprire uno spazio dedicato al mio passato musical - liceale un po' roncioso, un po'nerd, un po'rebel ma non troppo... perché appunto un po' nerd... di quando sotto banco facevo mercato illegale di musicassette registrate con l'insuperabile e insuperato M. B. che poi chissà più che fine ha fatto... 
In ordine assolutamente sparso ma non casuale comincerei dagli Shandon... e inziamo da Evoluzione. poche idee ma chiare.
Qui sotto video e testo.   



Sto cercando la mia identità
Sto capendo che così non va
L'importante è sempre credere
Non pensare solo a vincere
Se qualcuno mi dirà che la vita è tutta qua
Io risponderò che
No no non ci sto devo camminare ancora
No no non ci sto so che lo farò
Sto cercando la mia identità
Sto scoprendo la mia libertà
Non sopporto stare immobile
Io mi sento così fragile
Se qualcuno mi dirà che la vita è tutta qua
Io risponderò che
No no non ci sto devo camminare ancora
No no non ci sto so che lo farò

FINIRE PRIMA DI COMINCIARE... O APPENA DOPO


[…]
"L’anno del mio decimo compleanno si era ammalato papà, ed era stato allora che avevo cominciato a smettere. Mi era sempre piaciuto il timbro del pianoforte, così mi iscrissi a lezione per sei settimane alla fine delle quali ci fu un saggio. Mi vestii elegante e suonai un minuetto, e le mie due mani facevano cose diverse contemporaneamente e alla fine si bevve il succo di frutta e mi abbracciarono mentre la melodia continuava a ronzarmi in testa. Accompagnai l’insegnante alla macchina, lei mi sorrise orgogliosa. Il cielo le si strinse addosso. Abbassai la voce: senta, le dissi concitata. Lei non deve più, mai più rimettere piede in questa casa. Interdetta aggrottò le sopracciglia. Mona?, chiese. Che diamine…
Grazie, risposi. Ma siamo al capolinea.
Dissi a mamma che era un gran peccato, accidenti, che l’unica insegnante di pianoforte se ne andasse dalla nostra cittadina povera di opportunità per diventare una rock star nella metropoli. Lei spalancò gli occhi e prese il telefono. Il cuore cominciò a battermi forte, ma con enorme sollievo a casa dell’insegnante scattò la segreteria telefonica e il messaggio di mamma fu vago, qualcosa tipo: Buona fortuna, le facciamo tanti auguri. Tre settimane dopo si incontrarono per caso al mercato. Non ho idea di che cosa si siano dette.
Ho preso dieci lezioni di danza, e il pomeriggio del mio primo saltello ho donato le scarpe in beneficienza. Ho avuto un solo ragazzo: in meno di due mesi, a letto si era trasformato in una statua. Sulla pista d’atletica correvo come una meteora, e mi sono spedita fuori dall’orbita.
Ho smesso con i dolci per il gusto di vedere se ci riuscivo – naturalmente sì; una sera ho smesso di respirare finché i polmoni non hanno preso il sopravvento; ho smesso di toccarmi la pelle, dormendo con le mani sotto il cuscino. Quando non c’era nessuno a casa, legavo il pianoforte con delle corde, così che poi mi ci voleva mezz’ora di lavoro con le forbici per rimettermi su quel minuetto. Dopo un po’ ho nascosto tutte le forbici.
Non ho smesso invece di tamburellare sul legno, cosa che facevo sempre. Era il mio modo di sigillare nelle radici e nella corteccia ogni cosa interrotta; ascolta, dico al legno… guarda bene cosa sto facendo. Prendi nota. Notalo.
Niente piano. Niente dolci. Niente atletica. Niente. Sono innamorata dello smettere.
A suo modo è un’arte, se ci pensate. Smettere bene richiede un innato senso della bellezza; bisogna saper sentire il momento della svolta, proprio quando il desiderio fa la sua comparsa, quello è il momento di darci un taglio, giù deciso, l’istante in cui lo smettere è maturo come una pesca che si fa dolce sull’albero: crack, si spacca il picciolo, la pesca cade per terra, nera e argento di mosche. Ho avuto un solo ragazzo. Di solito era distratto ma una bella sera d’estate eravamo seduti di fronte a casa sua e le sue labbra si mossero sulla mia pelle come un quartetto d’archi e sentii che quella pesca era pronta a cadere dall’albero.
Ho smesso di andare al cinema.
Ho smesso di lavorare alla tavola calda visto che il cuoco non la smetteva più di dire che ero stata un’atleta eccezionale.
Ho smesso di mangiare uova sode in insalata.
Ho smesso di consultare gli atlanti.
Avevo smesso da un pezzo di pensare che me ne sarei andata di casa quando, il giorno del mio diciannovesimo compleanno, mamma mi buttò fuori lei."  

[Da A. Bender Un segno invisibile e mio]

...

con l'intensità di mille soli: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh.
E comunque non aiuta. 

la ragazza con bicchiere

In questo mondo i dischi di vinile sono preparati come delle crepes, la moglie del vicino, in coma da mesi, in realtà ha scelto di esaurire in una volta sola tutte le sue ore di sonno. Il solo amico di Amelie si chiama il capodoglio ma il clima familiare ha reso il pesciolino nevrastenico e incline al suicidio.