Per soli 50 centesimi oggi giorno si possono fare esperienze veramente incredibili come, per esempio, usufruire dei bagni della Feltrinelli in Duomo.
il motivo per cui mi ci sono trovata è ovviamente noto a tutti sotto l'etichetta di: #bevi_come_un'oca_prima_di_uscire_di_casa, ma comunque non è il punto interessante di questa storia.
il punto interessante è che io pensavo mi sarei trovata di fronte al solito spettacolo tanto desolante quanto suburbano di bagno pubblico: vecchia munita di spazzettone o cingalese di mezza età seduti con aria arcigna di fronte a un tavolinetto con apposito orrido piattino per "offerte per il bagno".
Quello che invece è accaduto è stato più o meno questo: sono all'ingresso del bagno e oltre la soglia mi accoglie una luce soffusa sull'azzurro e una musica new age che copre, ma senza essere invadente, il rumore di sciacquone e lo sciabordio dei lavandini. In una fila ordinata e piuttosto silenziosa un gruppetto di signore che aspettano. La fila è regolata da un tornello, modello ingresso in metropolitana, tu inserisci 50 centesimi in una fessura e il tornello ti accorda il passaggio rilasciandoti anche un buono con banda luccicante da 50 centesimi. Il buono può essere utilizzato per una consumazione all'Autogrill del piano superiore. Sul retro del buono, in modo molto educato, vieni informato che puoi riscattare il buono entro l'anno solare, che non puoi convertirlo in denaro e che non è comulabile ma in fondo non ti importa perché tu trovi improvvisamente molto giusto aver pagato 50 cent per andare in un bagno del genere.
Poi è il mio turno: all'interno del singolo bagno tutto è altrettanto pulito e ordinato e dopo che uno ha "reso alla terra" ciò che deve e sta per andarsene succede l'impensato: il copri tazza comincia a girare e una specie di spugna disinfettatrice lo lava con cura il tutto sempre accompagnato da celestiali note new age.
Esco dal bagno e mi avvicino ai lavandini, i quali ovviamente sanno che voglio lavarmi le mani e mi piacerebbe anche del sapone, l'acqua inizia a scorrere e il sapone incredibilmente è lì e non sta gocciolando verdastro e schiumoso da un manomesso contenitore marrone, Parbleu!
è una situazione anche imbarazzante per certi versi, il bagno di casa mia è sicuramente meno pulito e cordiale di questo bagno, non vorrei andarmene, ma decido di asciugarmi le mani e uscire. Mi avvicino a quello che ha tutta l'aria di essere un normale distributore di carta, sono risentita, ma in fondo, penso, nulla è perfetto. provo a tirare la mia salvietta di carta ma... alt... il distributore mi dice che devo mettere le mani davanti al sensore, un'improvvisa ventata di progresso mi proviene anche da questo oggetto. Metto le mani davanti al sensore, niente; metto una mano sola davanti al sensore e con l'altra provo a tirare la carta, niente; sorrido alla signora che a fianco a me ha appena finito di lavarsi le mani e sta anche lei cercando di asciugarsele, niente; sventolo le mani in modo scomposto davanti al sensore, niente, schiaccio il sensore, niente.
Esco con le mani bagnate, ma se vi avanzano 50 cent da investire...