martedì 20 marzo 2012

paura della posta

Nel cortile della casa c'era una cassetta delle lettere... o meglio stava di fianco al cancello però M. ne aveva voluta una come quelle americane che si vedono nei film, uguale a quella che c'è nei Peanuts quelle con la bandierina, così quando ci sarebbe stata posta lo avrebbe saputo subito, da fuori, senza bisogno di aprire la cassetta.
Perché M. aveva paura della posta.
Sosteneva che tu non sai mai cosa ti può arrivare per posta, per questo la posta è da temere.
"Della posta, finché non la apri non sai il contenuto"... aveva scritto in una delle sue molte mail al postino che, ogni tanto, le faceva notare con "quell'altra posta" che la sua cassetta stava esplodendo.
"Vedi caro D. in quest'altra posta" continuava M. nella sua mail al postino "c'è almeno un oggetto, così io posso sapere di che cosa si tratta, posso farmi un'idea delle cose che ci saranno scritte, posso prepararmi il cuore, posso quasi decidere prima come reagire ma... a quell'altra posta, quella con cui ti ostini a riempire la mia cassetta, quella lì senza oggetto e a volte addirittura senza mittente, quella è insopportabile".
Quello che succedeva quindi era questo: D., il postino, arrivava, metteva la posta nella cassetta e se ne andava sperando che M. prima o poi si decidesse ad aprire la cassetta.
M. ogni tanto ritirava le lettere ma diciamo che si prendeva il suo tempo... .
Aveva paura che le lettere contenessero qualcosa di spiacevole, aveva paura che ci fossero scritte cose come:"Gentile signorina M. siamo spiacenti di comunicarle che la merce da lei richiesta non è disponibile... Le proponiamo invece..." e poi succedeva sempre che quell'invece fosse un'offerta scadente... Per esempio una volta lei aveva ordinato una grande libreria di legno verde, bellissima ed era certa che sul catalogo ci fosse scritto "disponibile". L'aveva ordinata ed era iniziata tutta un'avventura perché la libreria era molto grande e quindi aveva dovuto abbattere qualche muro in casa per prepararsi ad accoglierla, aveva fatto spazio, spostato il divano e poi un giorno era arrivata la busta del negozio e sul pezzo di carta dentro c'era scritto proprio:"gent.issima signorina M. purtroppo la libreria da lei ordinata non è più disponibile ma siamo sicuri che troverà altrettanto interessante..." e poi le proponevano di comprare un'altra libreria di un altro verde e un po' più piccola ma le assicuravano avrebbe soddisfatto appieno i suoi desideri.
Ma M. aveva il cuore pesante e quell'altra libreria non la voleva.
Erano successi un po' di fatti così con la posta. Per esempio un'altra volta lei desiderava andare lontano lontano e improvvisamente qualcuno iniziò a farle trovare nella cassetta dei biglietti spiacevoli con scritte come:"lontano lontano è brutto, vicino è meglio", "chi va lontano di solito si perde", "lontano accadono delle cose pericolose" "conoscendoti direi che lontano non va bene per te"... Decine e decine di bigliettini così tutti lì nella posta e allora M. Alla fine, cosa doveva fare? non era partita, le era venuta ansia e era rimasta a casa e aveva riposto il biglietto del viaggio e le cartine geografiche che aveva comprato in una scatola.
Dopo qualche altro episodio di questo genere M. si era comprata la cassetta della posta americana e aveva iniziato la sua campagna di sensibilizzazione contro la posta. 
I suoi amici avevano più volte cercato di spiegarle che non poteva esserci niente di irreparabile in una busta ma lei era diventata troppo sospettosa, aveva paura, non voleva più sentire il cuore così pesante. 
Il problema era che a lei, in realtà, era sempre piaciuta la posta, anche il postino D. era suo amico e le stava simpatico e gli voleva bene per cui dover essere così scaltra la affaticava enormemente.

Un giorno affacciandosi alla finestra vide che di fianco alla cassetta era stato appoggiato un pacchetto, iniziò ad agitarsi, tirò la tenda, si sedette sul divano prese in mano il suo computer e iniziò a scrivere: 
"Caro D., oggi mi hai portato addirittura una scatola... perché insisti?"

1 commento: